Comunicati stampa

La madrina onoraria del Bari Pride è Bruna,la donna trans manganellata dalla polizia locale a Milano

Bruna, senza cognome.
Per privacy ma anche per infantilizzazione.
Bruna raccontata dai giornali sempre coi pronomi sbagliati, con l’aggettivo trans usato come sostantivo, con l’ossessione per i suoi genitali.
Bruna rappresenta tutte le discriminazioni contro cui ci battiamo. Una donna trans, razzializzata, vittima di soprusi istituzionali.

Bruna per molti è il male, corrisponde a quella disumanizzazione agìta dalla politica di governo attraverso dichiarazioni, sempre più gravi, fino a sfociare nei gesti, a legittimare un sentimento di orrore che cerca giustificazione nella difesa dei bambini.

Bruna frequenta il parchetto Trotter a Milano, un giro di vite marginalizzate, dove lo Stato non arriva, esistenze oscene in quanto non in linea con gli arredi urbani di una grande capitale economica di respiro europeo.

Non vogliamo madrine patinate, che rivelano ignoranza e posizioni retrive sui nostri diritti. Non ci servono popstars per renderci conto del baratro a cui siamo prossimə.
Serve una presa di coscienza urgente delle violenze che Bruna rappresenta, sulla sua pelle. E su una denuncia sporta per tortura aggravata

Aggravata dalla discriminazione, con un rimando alla Mancino-Reale perché una legge contro l’omolesbobitransfobia non è mai stata approvata nel nostro paese. In compenso, qualcuno voleva abolire il reato di tortura perché – dice – impedisce agli agenti di polizia di svolgere correttamente il proprio lavoro

Bruna per noi rappresenta tutta la strada che c’è ancora da fare.
E nominarla madrina onoraria è l’abbraccio di una comunità alle stigmatizzazioni con l’odore della strada, lontano da ogni commerciabilità delle nostre istanze.

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CI TENIAMO A FAR SAPERE CHE ABBIAMO COINVOLTO ATTIVAMENTE BRUNA IN QUESTA DECISIONE, PER IL TRAMITE DELLA SUA AVVOCATA. BRUNA SI È DETTA ENTUSIASTA E FELICE DI ACCOGLIERE LA NOSTRA NOMINA. Non escludiamo di prendere parte al procedimento giudiziario che la vedrà coinvolta

Comunicati stampa

Sul patrocinio della Regione Puglia al BariPride 2023

Ieri la revoca del patrocinio della Regione Lazio al Roma Pride.
Qualche settimana fa, la Regione Lombardia ha negato il patrocinio al Milano Pride.

Noi, dopo lo strappo consumatosi nel 2019*, quest’anno – in questo clima politico a livello nazionale – abbiamo deciso di chiedere il patrocinio gratuito della Regione Puglia. 
E lo abbiamo ottenuto. Questo patrocinio però va letto come un incarico di responsabilità di cui investiamo la Regione Puglia.

La legge regionale contro l’omolesbobitransfobia, naufragata nella scorsa legislatura regionale, pur con una maggioranza di centrosinistra, fatica nuovamente ad approdare in Consiglio regionale. Come comunità LGBTQIA+ ci aspettiamo che il sostegno al Bari Pride non sia solo nominale, ma che facciano seguito i fatti. Che il governo regionale di centrosinistra sia compatto ADESSO che è governo, contro la deriva oscurantista e reazionaria del governo centrale, e che non aspetti di diventare opposizione per esserlo.

Ci aspettiamo che a livello regionale vengano riempiti quei vuoti normativi che diventano margine d’azione poi, per questa destra nostalgica, per esercitare discriminazioni “nel pieno rispetto della legge”. A quel punto, sarà persino inopportuno prendere parola.


*nel 2019 il Bari pride ha rifiutato il patrocinio della Regione Puglia come atto di protesta contro lo stallo del ddl regionale contro l’omolesbobitransfobia, che in effetti non fu mai più approvato